
Contrariamente al resto d’Italia, i sentieri della Valle d’Aosta non sono contrassegnati da vernice bianca e rossa ma dal colore giallo, analogamente a quanto accade in gran parte dei percorsi in Francia e Svizzera. Con rarissime eccezioni inoltre, la rete è mantenuta direttamente dalla Regione e non dalle sezioni di Club Alpino Italiano. I segnavia gialli, bolli e frecce, sono presenti anche nelle alte vie e negli altri trekking a tappe. Le alte vie sono inoltre contrassegnate da triangoli gialli contenenti il numero 1 o 2, mentre i tour, come quello del Monte Bianco per esempio, hanno la sigla iscritta in un rombo giallo. Numerose, soprattutto lungo le Alte Vie ma non solo, sono anche le pietre erette infisse nel terreno, recanti spesso una freccia gialla che indica la direzione da seguire. I segni di vernice bianca e rossa, accompagnati da numeri, che invece spesso si incontrano nelle aree boschive o sui sassi, indicano invece i confini delle parcelle e delle proprietà.

Le Alte Vie
L’idea di tracciare Alte Vie in Valle sull’esempio di quelle dolomitiche (già frequentate e famose), nasce nel 1978, su un’idea di Alberto Ceresa, ingegnere torinese, poi appoggiata da Antonio Carrel, presidente dell’Unione Valdostana Guide di Alta Montagna. L’Alta Via n°1 viene segnata nello stesso anno dalle guide alpine con il sostegno economico della Regione. Tra il 1980 e il 1981 viene tracciata l’Alta Via n.2, grazie al progetto eseguito, su incarico della Regione, dall’ingegnere Paolo Jaccod e al lavoro della guida alpina Enrico Mauro. Le alte vie valdostane sono contrassegnate da frecce e triangoli di vernice gialla, colore che del resto contraddistingue tutti i sentieri regionali.
L’Alta Via n°1, detta anche Alta Via dei giganti, collega Donnas a Courmayeur, transitando sotto ai grandi gruppi del Monte Rosa, del Cervino e del Monte Bianco. Si sviluppa in 17 tappe e tocca la sua massima altitudine in corrispondenza del Col Malatré (2925 m).
L’Alta Via n°2, prosegue il periplo della regione, cominciando a Courmayeur e chiudendo l’anello a Donnas. Chiamata anche Alta Via naturalistica, si sviluppa in 14 tappe e attraversa le due più importanti aree protette della Valle d’Aosta, il Parco Nazionale del Gran Paradiso e il Parco Regionale del Mont Avic, e ha il suo punto più elevato nel Col Lauson (3299 m).
Intorno al Gigante: il Tour Mont Blanc
Il Giro del Monte Bianco è uno dei trekking a tappe più frequentati delle Alpi, condividendo con le Alte Vie delle Dolomiti una notorietà mondiale. Percorribile in un numero di tappe variabili da 7 a 11, in base all’allenamento e alle esigenze degli escursionisti ma anche in relazione all’utilizzo o meno dei mezzi pubblici, il Tour permette di compiere l’intero periplo del massiccio, partendo e arrivando a Courmayeur. Alla fine di ogni tappa è presente un punto di appoggio gestito (almeno da giugno a settembre) e tutto il percorso è contrassegnato dai segnavia TMB di colore giallo. Il tracciato attuale è il risultato finale di numerose trasformazioni del percorso originale, già ideato sommariamente dal Comito National des Sentiers de Grande Randonnée nel 1947 e descritto nel 1955 in una prima guida scritta da Marc de Seyssel con la collaborazione di René Pugin, Sigismond Dutoit e del Touring Club Francais di Chambery.
Altri percorsi a tappe della Valle d’Aosta sono il Tour des Combins (TDC) e il Tour du Mont Rose (TMR), oltre che dei percorsi nella parte centrale della regione denominati Intervallivo 102 e Intervallivo 105.
da: A.Greci, Escursionismo consapevole in Valle d’Aosta, Idea Montagna Editoria e Alpinismo, Villa di Teolo 2018