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Colle dell’Arietta | San Besso, un santo per tre valli

Capita di incontrare, sulle pareti delle case della Val di Cogne e della Val Soana, la figura di San Besso rappresentato come guerriero in armatura, armato di elmo e lancia. La figura del santo, si perde tra storia, leggenda e devozione. Secondo la biografia ufficiale, Besso faceva parte della Legione Tebana (composta da soldati Romani originari della regione egizia della Tebaide), massacrata per ordine dell’imperatore Massimiliano a causa della fede cristiana dei suoi componenti. Sfuggito alla persecuzione, Besso si rifugiò in Val Soana e qui cominciò l’opera di evangelizzazione di queste regioni montuose fino a quando i soldati dell’imperatore non lo raggiungessero e l’uccisero tra le rocce del Monte Fauterio, dove oggi sorge il santuario dedicato al santo, collocato ai piedi di una grande roccia isolata nella Valle di Campiglia, ai piedi della Rosa dei Banchi. Le reliquie del santo, “ritrovate” nel IX secolo, sono conservate nella Cattedrale di Ivrea, ma è il piccolo santuario collocato a oltre 2000 metri di altezza, a essere meta di una grande processione di fedeli che, dalle tre valli limitrofe, Cogne, Champorcher e Soana, raggiungono a piedi il santuario il 10 agosto di ogni anno. L’attuale edificio, consacrato nel 1669 e poi restaurato nel XIX e nel XX secolo, sorge certamente su un edificio più antico e la posizione del santuario eretto, come detto precedentemente, a ridosso di un grande risalto roccioso isolato, dimostra come il culto del santo cristiano vada a sovrapporsi e a sostituire un più antico culto delle divinità delle vette, così presente e frequente in tutte le popolazioni montane prima dell’avvento del Cristianesimo.

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