Le valli del Gran Paradiso, sono una delle zone della Valle d’Aosta e della Alpi che ho frequentato di più nel corso degli ultimi vent’anni. Ancora prima di iniziare l’avventura di Vie Normali Valle d’Aosta, avevo percorso praticamente ogni sentiero segnato, raggiunto valichi e numerose vette, passeggiato per le strade di paesi e villaggi, ammirato gli animali che popolano questo angolo di “eden alpino”. Tornare nei luoghi che si conoscono bene presenta pro e contro. Da un lato si conoscono bene accessi e scorciatoie, versanti e orografia, si è avvantaggiati perché spesso il punto di partenza della salita vera e propria è già stato raggiunto in passato, o almeno osservato a distanza ravvicinata. Dall’altro lato però c’è il rischio di dare qualcosa per scontato, cosa che non deve mai accadere, non solo in montagna e facendo questo lavoro. La stagione di salite è partita in giugno, quando ancora un cospicuo innevamento ricopriva le cime più alte. Luglio è stata una fisarmonica metereologica, alternando meravigliose giornate di sole a periodi instabili. In compenso le condizioni dei ghiacciai erano straordinariamente favorevoli, anche a quote modeste. Agosto è stato invece, per lunghi tratti, il trionfo dell’alta pressione, permettendo intere settimane di salite. Alla fine, tra la fine di giugno e la fine di agosto la stagione è stata densa di chilometri e dislivello, con circa 80 sommità salite nelle meravigliose Val di Cogne, Valsavarenche e Val di Rhêmes.
Gran Paradiso, un’estate di salite
