La cultura alpina e la capacità di adattamento al contesto ambientale hanno plasmato i fianchi del territorio di La Salle in tutta la sua verticalità. Entrando per la prima volta a La Salle, colpisce la slanciata torre circolare di Châtelard, eretta nel XIII secolo e da sempre emblema del comune.
Percorrendo la capillare rete sentieristica che unisce i nuclei abitati, si rivivono secoli di vita rurale, parole d’ordine: resilienza e tenacia. Questa vita è ben descritta all’interno dello spazio espositivo del museo etnografico di Cheverel dove, oltre a visitare le sale dedicate agli antichi attrezzi agricoli, è possibile visionare filmati documentaristici e ascoltare le voci di uomini e donne che per secoli hanno saputo adattarsi al territorio, vivendo in un abbraccio sinergico con esso.
La profonda religiosità dei valdostani, come attesta l’affresco di fine Quattrocento con la rara iconografia della Bonne Mort che decora la facciata di una casa sulla piazza principale del capoluogo, ha portato all’edificazione di cappelle e oratori negli oltre trenta villaggi, testimoniando una fede indissolubilmente legata ad un genuino senso estetico. Segno di questo felice connubio sono, per esempio, il San Giorgio che libera la principessa e il San Cristoforo dipinti nella prima metà del Quattrocento da Giacomino da Ivrea sulla facciata della cappella di Morge; il Giudizio universale seicentesco che decora la cappella di Charvaz, affacciata su una deliziosa piazzetta con fontana da cui si accede al forno comunitario e alla scuola; o ancora gli affreschi di primo Cinquecento della cappella di Les Cours, uno dei pochissimi esempi di gusto rinascimentale in Valle d’Aosta, raffiguranti l’Adorazione dei magi e i santi Cristoforo e Giovanni Battista. L’omonima frazione, sovrastata dall’antica torre a pianta quadrata dominante il fertile conoide su cui sorge il capoluogo, secondo la tradizione ha visto nascere il beato Innocenzo V papa.
Derby, la maggiore frazione del territorio e ancora oggi parrocchia indipendente, è scrigno di ricchezze architettoniche che marcano l’importanza del borgo già a partire dall’anno Mille: le caseforti, il palazzo notarile, il castello giudiziario e la stessa chiesa parrocchiale hanno superato pressoché indenni gli ammodernamenti barocchi e neoclassici, restituendoci uno scorcio medievale che raramente è possibile trovare così ben conservato.
Info utili:
Museo etnografico l’Homme et la Pente di Cheverel:
- Telefono: (+39) 0165 861912
- Sito: www.comune.lasalle.ao.it/museo-etnografico-l-homme-et-la-pente
Portale turistico di La Salle:
Info e testi Alessandro Battendier